Si è svolta venerdì 22 la, presso la sala consiliare del comune la conferenza “Moncenisio, tra storia e fortificazioni”, organizzata dall’Associazione Monte Chaberton - 515^ Batteria G.a.f. insieme al patrocinio della locale amministrazione civica.
Il sodalizio, nato nel 2015, dall’idea dei due soci fondatori, Emanuele Mugnaini e Riccardo Tabasso con lo scopo di ricordare e tramandare le gesta ed i fasti della batteria più alta d’Europa e che ogni anno organizza la commemorazione della Battaglia della Alpi del giugno 1940 tra Italia e Francia, ha deciso, di concerto con gli altri soci membri, di ampliare l’orizzonte e diffondere la conoscenza della storia militare e dell’arte fortificatoria sull’intero territorio valsusino: già tre gli eventi organizzati negli ultimi tre mesi, rispettivamente a Cesana, Oulx ed ora Susa.
La conferenza, aperta con i saluti del Presidente Mugnaini, e del primo cittadino Ing. Plano, che ha ringraziato l’associazione per l’organizzazione dell’evento e per l’attenzione dimostrata alla storia del colle, già luogo dei suoi trascorsi d’infanzia, ha visto, dapprima, il magistrale intervento del Prof. Mauro Minola circa gli aspetti dell’arte fortificatoria di epoca triplicista (fine XIX sec.) attraverso la proiezione di foto originali provenienti dagli archivi del Regio Esercito e dell’ Armée de Terre, ritraenti i principali forti difensivi: Varisello, Cassa, Roncia, Pattacroce e la caserma difensiva del monte Malamot.
A seguire Ottavio Zetta, moderatore dell’incontro e già coautore insieme al Minola di diversi autorevoli volumi sul tema, ha relazionato il pubblico sulla storia, lo sviluppo e l’organizzazione delle prime batterie corazzate, come quelle del Paradiso e La Court, e sul sistema difensivo di opere in caverna posto in essere durante gli anni trenta divenuto noto alle cronache militari come “Vallo Alpino”.
Hanno chiuso l’incontro i soci Fabrizio Coniglio e Davide Corona con gli interventi dedicati, rispettivamente, alla vita quotidiana all’interno delle opere militari del vallo alpino con proiezioni di immagini ritraenti oggetti di abituale impiego (italiani, ma anche tedeschi) ritrovati all’interno e nei pressi delle installazioni in caverna, ed alle operazioni del giugno 1940 che hanno visto contrapposti, in un rapido ma doloroso conflitto, dal 21 al 25 giugno, le divisioni di fanteria e gli alpini italiani agli “Chasseurs Alpins” ed gli artiglieri da fortezza francesi.
Al termine, i presenti, hanno potuto assistere all’illustrazione degli aspetti costruttivi e tecnici di funzionamento di un opera tipo del vallo alpino, attraverso la visione di un modellino costruito dal socio Ottavio Zetta ed osservare, da vicino, un’uniforme ed alcuni equipaggiamenti d’epoca in dotazione alle truppe italiane e francesi.
(Testo di Davide Corona)