Galleria osservatorio
Sotto la prima torre venne scavata una seconda galleria che non si collega con quella delle centine. Il corridoio conduce verso una enorme apertura dalla quale veniva versato il materiale di scavo.
E' probabile che l'apertura rappresentasse il tentativo, non portato a termine di incavernamento della stazione della teleferica. Procedendo lungo la galleria, anch'essa invasa dal ghiaccio, si arriva all'unico punto di osservazione protetto a disposizione della Batteria.
L'osservatorio dalle dimensioni veramente ridotte, permetteva di abbracciare completamente la valle di Briançons. Il punto d'osservazione molto favorevole per gli italiani, non riuscì a colmare la maggior organizzazione francese. Nel periodo che precedette la dichiarazione di guerra, i francesi studiarono accuratamente le postazioni italiane facendo ricorso alle spie, ai servizi d'informazione e telerilevamenti. Lo Chaberton, venne studiato nei minimi particolari creando una rete di osservatori che potevano controllare il tiro dei mortai da 280mm. Il sistema triangolare di rilevamento era in grado di fornire al tenente Miguet, comandante della sezione mortai, dati di tiro molto precisi riuscendo ad assestare nel tardo pomeriggio del 21 giugno 1940 i colpi mortali sulle torri della Batteria.