La Galleria delle centine
Sotto la Batteria dello Chaberton coesistono due sistemi sotterranei. La galleria che corre sotto la costruzione venne realizzata dopo il 1920 quando i lavori di edificazione erano terminati già da diversi anni. La galleria per la sistemazione del materiale esplosivo venne concretizzata in concomitanza della struttura di superficie. L’esplosivo fu sistemato in posizione assolutamente sicura a 34 metri sotto il fabbricato.
Per raggiungere i depositi sotterranei, occorreva percorrere una scala lunga 72 metri sulla diagonale. Quattro rampe di gradini in cemento si staccavo dall’interno della Batteria all’altezza dell’ottava torre. La galleria è completamente rifinita in mattoni. La scala era equipaggiata sulla destra del mancorrente, sulla volta correvano i cavi della corrente, lungo tutta la parete di sinistra correva il sistema necessario al trasporto dei proiettili pesanti circa 50 Kg ciascuno. La prima rampa di scale, ovvero quella che si stacca dall’interno della Batteria al locale di spolettamento, era equipaggiata con un montacarichi costituito da una monorotaia azionata da un motore elettrico.
Le successive rampe di scale erano dotate di un binario che guidava il carrello porta proiettili. L’argano, inizialmente azionato a mano, venne successivamente sostituito con un motore elettrico. A causa della continua formazione di ghiaccio il motore creò continue problematiche per il corretto funzionamento. Durante le concitate fasi del combattimento del Giugno 1940, gli artiglieri dovettero percorrere la scala con in spalla i proiettili. A causa della bassa temperatura interna che contribuiva alla costante formazione del ghiaccio, gli artiglieri la chiamarono “galleria di ghiaccio”. L’apertura di un’ampia finestra alla base dei magazzini proiettili e polvere da sparo, utilizzata anche per lo scarico del materiale di scavo, creò una corrente d’aria che secondo le aspettative avrebbe dovuto evitare la formazione del ghiaccio. Come ben sappiamo la realtà fu ben diversa.